rassegna stampa

pubblicato il 26 marzo 2007 alle 23:03

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giovanni
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COMUNICATO STAMPA
del 30.08.2007

Amalfi, contaminata da Musica e Solidarietà
grande affluenza al concerto dei Corecorde in favore del Burkina Faso 
Alla presenza di un folto pubblico, si è svolto ieri ad Amalfi, al Largo Duchi Piccolomini il Concerto di Solidarietà a sostegno dell’Ospedale di Tampellin, villaggio della Repubblica Sudafricana del Burkina Faso, paese tra i più poveri al mondo.
Lo spettacolo dal titolo “Passi nella canzone napoletana“, dei Corecorde, ha suscitato vivo interesse ed una vasta partecipazione collettiva per un repertorio ispirato alla tradizione classica della musica riscoperta dal grande maestro Roberto De Simone, tra i fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Atmosfere antiche con contaminazioni moderne, in un altalenarsi di ritmiche e movenze del corpo fino a rituali mistici e liberatori delle tarante.
Un percorso in musica scandito dalla voce di Barbara Guida e degli altri undici componenti i Corecorde, gruppo dell’Agro nocerino sarnese. Un percorso musicale nella tradizione popolare, intervallato da monologhi a memoria di grandi personaggi, da “Questi fantasmi”, del grande Edoardo de Filippo, a Masaniello con “‘O Cunto ‘e Masaniello”, per chiudere con Pulcinella, per antonomasia, la maschera napoletana della commedia dell’arte.

Uno spettacolo nello spettacolo, che non ha la pretesa della perfezione armonica, dell’ensemble, per stessa ammissione del maestro Barbara Guida, perché l’intento dei Corecorde è di emozionare e coinvolgere, senza pretesa di essere artisti, ma cultori di una tradizione popolare, che è popolare, così come cantata anticamente nei quartieri, nei cortili, senza troppe amplificazioni ma con il solo canto e l’accompagnamento di strumenti a corde, per coinvolgere il pubblico e condurlo per mano in un tempo passato che sfugge alla tradizione moderna.

Insomma una fusion perfetta tra musica e solidarietà che crei unione, come nello spirito che anima il progetto coordinato da Salvatore Carrese, il quale illustrando le linee guida dell’iniziativa di solidarietà, ha ricordato che i proventi a sostegno del villaggio di Tampellin in Burkina Faso, s’inserisce in un partenariato con la popolazione Africana, da cui è nato uno scambio interculturale senza precedenti.  Il Foglio Costa d’Amalfi aderisce all’iniziativa del progetto 

Corecorde”: i menestrelli dell’agro
Fiaccole che illuminano un vicoletto antico, un cortile dove si affacciano usci e finestrelle che sanno di passato, di gente vissuta, di storia. Una giovane donna con uno scialle nero danza ammaliante ma composta battendo delle castagnette…La notte è fredda eppure l’aria in quel vicoletto sembra essere riscaldata.
A riscaldarla è la musica che lo percorre proveniente dal vecchio cortile, una musica che attira la presenza di vecchiette nostalgiche come di giovani affascinati…Cosa avrà questa melodia di tanto particolare da suggestionare chiunque l’ ascolti? Racconta delle nostre origini, profuma delle nostre terre, è carica della nostra ironia.
Sembra di essere andati indietro nel tempo a riscoprire qualcosa che ci apparteneva, ma non è così: è il 4 gennaio di questo nuovo anno ed un gruppo di giovani talentuosi, amanti della musica nonché della storia ad essa relativa delizia il pubblico corbarese recatosi in un cortile della Sala, nucleo antico del nostro paese, per riportarci all’atmosfera di quella antichità.
Il repertorio del gruppo “Corecorde” attinge dalla musica popolare napoletana, dalle villanelle del 1600-1700 fino ai classici del secolo scorso.
“Corecorde” è composto da ben 11 elementi coordinati dalla coinvolgente e spontanea Barbara Guida (voce, chitarra e mandolino), al suo seguito: Daniele Nocera, chitarra; Giovanni D’Antuono, basso acustico; Daniela D’Antonio, violino; Alfonso Giordano, flauto traverso; Paolo Parente, chitarra battente; voci: Irene Lucarelli, Angela Avagnano, Luciana Guida, Lorenzo Nicastro, Peppe Guida. A stupire il pubblico anche il talento di un percussionista in erba, il piccolo Giovanni Squillante (5 anni).
I giovani “menestrelli” hanno riscosso già accorati applausi in diversi cortili dell’agro lasciando il dolce e malinconico sapore di un mondo che sebbene si allontani nel tempo continua a vivere, evidentemente radicato, nelle nostre tradizioni e nel nostro animo. Fabio Giordano

Nasce il gruppo CORECORDE

A vederli così (lei con la chitarra, un viso di bambina e capelli corti alla maschiaccio; lui, angelo biondo di 4 anni che col suo tamburello dimostrava la genialità di un talento da percussionista) seduti sul gradino di un cortile, attorniati da una folla attenta e incuriosita , sembravano gli ultimi eredi degli antichi cantastorie di strada che intenerivano i passanti per il languido quadro nostalgico che davano di sè.
Ma, quella sera, nel cortile Ferrajoli della Cappella a S.Egidio Monte Albino, il maestro Barbara Guida chitarre e mandolino, e il figlio Giovanni,Tamburello diedero un originalissimo concerto di villanelle e musica classica napoletana, affascinando un pubblico che, per la manifestazione “I cortili della storia” era accorso a migliaia nei cortili di S.Egidio.
“E’ stata una grande emozione” mi confidò a suo tempo il maestro Guida, un’ emozione che divenne il propellente di un sogno.
L’anno dopo, negli stessi cortili di sant’Egidio quel sogno iniziò il suo percorso.
Era nato un vero e proprio gruppo musicale con 10 elementi, un nome, un programma, un repertorio, uno stile e un’originalità.
Il nome: Core e Corde,
core, come il grande cuore della musica napoletana e corde, come solo le corde di chitarra e mandolino sanno esprimere le struggenti note melodiche che nascono in quel cuore.
Il programma: concerti per vicoli e cortili per un pubblico piccolo ma di qualità che deve ricevere l’emozione di voci e musica dal vivo senza l’artefazione dell’amplificazione
Lo stile: contatto diretto col pubblico che deve confondersi col gruppo,rubarne incanti e sentimenti, senza la corruzione delle tavole di un palco che, forse, infoltiscono l’auditorio ma,sicuramente, riducono la magia;
repertorio: dal barocco napoletano,passando attraverso le villanelle, fino all’inizio Novecento,prediligendo, di questi secoli di musica, testi meno famosi,ma forse, molto più belli come il dolcissimo “”PRESENTIMENTO” di E.A. Mario e il vivace “o’ SCUJETATO”.
Ed ora, signori, in fila, sotto l’arcata di un portone nobiliare di un antico borgo, ingresso di un incantevole cortile maiolicato ove si tiene la stagione concertistica di CorEcorde…Ad Maiora.
Maria Rossi

 

                            

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